«Gratitudine» per coloro che scelgono di sposarsi e diventare così un segno per la comunità. È quasi commosso, commentando i dati dell’Istat, fra Marco Vianelli, classe ’66, veneziano, mediatore e presto consulente familiare, giudice di tribunale ecclesiastico e da ottobre direttore dell’Ufficio famiglia della Conferenza episcopale.

Nell’intervista concessa ad Antonella Mariani per Avvenire, fra Marco esprime «In primis gratitudine per coloro che hanno deciso di diventare segno, di compromettersi con una comunità. Di raccontare al mondo che non basta amarsi, ma che quest’amore deve essere messo a disposizione anche degli altri, perché ogni dono (e l’amore sponsale è una vocazione e quindi un dono) è per una missione. Secondariamente gratitudine per coloro che hanno accompagnato questi“giovani” in questa scelta. Nel sì di due, oggi più che mai, c’è un villaggio».

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