Il ciclo di incontri si svolgerà dal 3 al 31 marzo tutti i mercoledì, dalle 16.30 alle 18. Aperto al pubblico, il corso sarà trasmesso anche in diretta streaming sul sito internet e sul profilo Facebook e sul canale YouTube del Pontificio Istituto Teologico Giovanni Paolo II

Cinema, letteratura e televisione. Come raccontano la famiglia, e come ne influenzano le dinamiche, cambiando il linguaggio e ridisegnando le relazioni. È questo il tema dei cinque incontri pubblici promossi dal Pontificio Istituto Teologico Giovanni Paolo II per le scienze del matrimonio e della famiglia, che vedranno come relatori Michele Cometa, ordinario di Storia della cultura e Cultura visuale dell’Università di Palermo, mons. Dario Edoardo Viganò, vice cancelliere della Pontificia Accademia delle scienze, Sergio Perugini, segretario della Commissione nazionale valutazione film (Cnvf) della Cei, Andrea Fabiano di Timvision, Elisabetta Sola di VatiVision, Domenico Starnone, scrittore e sceneggiatore, e Daniele Luchetti, regista.
Coordinato da Gilfredo Marengo e da Riccardo Prandini dell’Università di Bologna, il corso si svolgerà dal 3 al 31 marzo tutti i mercoledì, dalle 16.30 alle 18. Aperto al pubblico, il corso sarà trasmesso anche in diretta streaming sul sito internet e sul profilo Facebook e sul canale YouTube dell’Istituto.

“Da quando il ‘dialogo’ con il mondo è stato collocato al primo posto dell’ordine del giorno della riflessione ecclesiale e dell’agire pastorale – spiegano Marengo e Prandini – l’interlocutore privilegiato è stato il sapere filosofico, con qualche significativa apertura, in tempi più recenti, alle scienze umane. Sicuramente minore attenzione è stata prestata all’arte figurativa, alla letteratura, al cinema e alla televisione, se si eccettua un certo, costante allarme per i rischi di una diffusa immoralità, variamente documentata in queste forme di espressione artistica”.

“Una certa disattenzione al linguaggio della narrazione – continuano i due curatori – appare ancor più sorprendente se si tiene conto della centralità che esso possiede nella rivelazione biblica, nel Vecchio e Nuovo Testamento. Narrare storie è una delle competenze fondamentali degli esseri umani. Attraverso le storie l’attenzione si rivolge a modelli esemplari di vita, alla comprensione di un presente che sfugge, fino alla proiezione di un futuro con cui si è chiamati a familiarizzare. La narrazione aiuta l’osservatore a riflettere su aspetti della quotidianità così routinari o eccezionali che necessitano di una pausa, di un pensiero e di una presa di posizione personale”. In altri termini, concludono Marengo e Prandini, “le narrazioni aiutano a elaborare la propria identità, stimolando una riflessione cognitiva e morale che aiuta a dare forma alla propria identificazione mettendosi nei panni dell’altro e immaginando cosa si sarebbe fatto al suo posto”.