Il Pontefice dedica la catechesi alla bellezza del legame nuziale sottolineando che il matrimonio “non è una cerimonia con abito e fiori”. Poi si rivolge direttamente ai mariti: “Amate la propria moglie come Cristo ama la Chiesa. Questi non sono scherzi, è serio!”

Avverte che il matrimonio cristiano «non è semplicemente una cerimonia che si fa in chiesa, coi fiori, l’abito, le foto ma un sacramento che avviene nella Chiesa, e che anche fa la Chiesa, dando inizio ad una nuova comunità familiare». Poi, citando San Paolo, si rivolge direttamente ai mariti presenti in piazza San Pietro: «Il marito – dice Paolo – deve amare la moglie “come il proprio corpo” (Ef 5,28); amarla come Cristo “ha amato la Chiesa e ha dato sé stesso per lei” (v. 25). Ma voi mariti che siete qui presenti capite questo? Amare la propria moglie come Cristo ama la Chiesa. Questi non sono scherzi, è serio! L’effetto di questo radicalismo della dedizione chiesta all’uomo, per l’amore e la dignità della donna, sull’esempio di Cristo, dev’essere stato enorme, nella stessa comunità cristiana».

Infine, dice che ci vuole coraggio per impegnarsi nel matrimonio: «Quando io saluto i novelli sposi, dico: “Ecco i coraggiosi!”, perché ci vuole coraggio per amarsi così come Cristo ama la Chiesa».

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