Nel centenario della nascita, il sottosegretario Gambino sottolinea l’attualità del messaggio di Papa Wojtyła su famiglia e vita
“Il Magistero di San Giovanni Paolo II, con la lettera ai bambini, la lettera alle donne, le sue indimenticabili catechesi sull’amore umano, sul matrimonio, sul ruolo insostituibile dei padri e delle madri è stato un inno alla vita, alla maternità di ogni donna, al compito generativo delle famiglie e di ogni persona umana che dice di sì alla propria vocazione. Ed è a questa vocazione che ancor oggi dobbiamo far appello per rendere felici i nostri giovani, i nostri figli”.
Così il sottosegretario Gabriella Gambino si esprime in un videomessaggio diffuso da Vatican News in occasione del centenario della nascita di San Giovanni Paolo II (il 18 maggio 2020) e, sottolinea, “si colloca in un momento dell’anno molto speciale: a pochi giorni dalla Giornata Internazionale per la Famiglia celebrata dalle Nazioni Unite e nel mese dedicato a Maria che, nell’esortazione ‘Familiaris Consortio’, San Giovanni Paolo II aveva proclamato ‘Madre della Chiesa domestica”.
Il sottosegretario evidenzia poi la “straordinaria intuizione” che portò Papa Wojtyła a istituire gli Incontri Mondiali per le Famiglie e l’attualità dell’esortazione “Familiaris Consortio” per il suo messaggio “continuamente ribadito da Papa Francesco quando ci ricorda che le famiglie cristiane non sono chiamate a proporre un ideale astratto e irraggiungibile di sé, ma a dare una semplice e diretta testimonianza della Grazia che attraversa le nostre vite quotidiane, con le fatiche, i dolori, le gioie e le conquiste di ogni giorno, di cui le fedi nuziali sono segno e simbolo”.
Infine, la potenza del sacramento: “La famiglia cristiana porta in sé il segno di Dio. È questa una delle eredità che San Giovanni Paolo II ci ha lasciato. Abbiamo il privilegio di poterla raccogliere per restituire – diceva Giovanni Paolo II – alla famiglia cristiana di oggi, tentata dallo sconforto e angosciata per le difficoltà, ragioni di fiducia in sé stessa, nella missione che Dio le ha affidato”.