“Nel lockdown la famiglia, tra mille incombenze, è stata pure chiesa domestica”
Nell’impossibilità di incontrare personalmente i giovani sposi nel tradizionale incontro primaverile a loro dedicato, domenica 24 maggio, alle ore 16.00, Mons. Giuseppe Pellegrini ha invitato le giovani famiglie ad un incontro online sulla piattaforma Cisco Webex Meetings, anzitutto per esprimere la sua vicinanza, e poi per ascoltarne il cuore e chiedere loro se e come – durante le settimane di lockdown – abbiano coltivato la dimensione della fede all’interno delle proprie case.
Si è trattato di un momento di preghiera e condivisione vissuti in un clima familiare, in cui le coppie, le famiglie e i sacerdoti collegati hanno accolto il Vescovo nel proprio contesto domestico, per raccontare la propria esperienza di vita e di fede durante la pandemia.
Ciascuno ha saputo cogliere e descrivere alcuni aspetti positivi legati al rapporto di coppia, di famiglia e con il Signore, malgrado la fatica del momento: una più profonda conoscenza reciproca, la possibilità di recuperare un ritmo di vita più a misura d’uomo, il sentirsi parte di una comunità anche a distanza, la condivisione di momenti di preghiera, con l’ausilio di sussidi e strumenti diversi trovati sui social media. I sacerdoti, in particolare, hanno potuto condividere con i confratelli della propria parrocchia momenti di preghiera e fraternità, essendo un po’ più liberi da impegni di pastorale.
Dopo aver condiviso la propria esperienza di solitudine e preghiera in vescovado durante il lockdown, Mons. Giuseppe Pellegrini ha riconosciuto, nelle narrazioni delle coppie, la bellezza e la luminosità di ogni casa costruita sulla roccia che è Cristo, casa che diventa una piccola chiesa domestica in cui chiunque sperimenta, nell’accoglienza ricevuta, l’incontro con il Signore. Il vescovo ha aperto anche una riflessione sull’opportuità di invididuare nuove modalità per vivere una pastorale incentrata su Cristo, che incontri davvero la vita e il cuore delle persone.