L’intervento della Prof.ssa Gabriella Gambino alla Giornata celebrativa dell’8 marzo “Donne nella Chiesa: artefici dell’umano”, presso la Pontificia Università Urbaniana
«È proprio nell’alveo della relazione coniugale che nella storia recente della Chiesa si sono distinte alcune donne, facendosi motore di una santità contagiosa all’interno del loro nucleo familiare». Con queste parole la Prof.ssa Gabriella Gambino, Sottosegretario del Dicastero per i Laici, la Famiglia e la Vita, è intervenuta all’Urbaniana con una relazione sul tema “Santità e famiglia”.
Nella sua riflessione, ha voluto fare un passo oltre il pensiero più tradizionale della santità come chiamata individuale, parlando della «santità degli sposi e della donna, in particolare, nella sua specifica vocazione coniugale e familiare, in quanto sposa e madre. Non da sola, ma nella pienezza di una complementarietà e di una reciprocità con il proprio sposo, capace di far risaltare agli occhi della Chiesa la forza del sacramento nuziale. Chissà quante donne, appassionate e innamorate della loro vocazione sponsale, del loro ruolo educativo e della loro maternità percorrono un quotidiano cammino di santità accanto al loro uomo, spesso insieme, nella reciprocità, ma sempre più di frequente anche sole, in contesti sociali dove la paternità spesso è latitante».
La prof.ssa Gambino ha portato anche l’attenzione sulla santità di tante madri, che emerge nella quotidianità delle nostre case, «anche in quelle che oggi sono spazzate via dalla guerra. Case distrutte, tra le cui macerie madri coraggiose, cementate da una fede incrollabile, si adoperano per proteggere i piccoli, gli anziani e i malati e per ricostruire con la solidarietà la speranza di un ritorno alla pace. Donne che in mezzo a tanta devastazione e morte comprendono, come fari di luce nel buio, che pur nella disperazione, dobbiamo cercare ciò che non muore».