di Luciano Moia
I nuovi dati Istat e quelli di Ashley Madison: crescono separazioni e divorzi. Questioni private? No, anche pesanti costi sociali
Primi in Europa per infedeltà coniugale. Il dato arriva da una fonte come Ashley Madison, che si autoproclama «piattaforma leader internazionale per chi è alla ricerca di love affaire extraconiugali». Insomma una sorta di megasito per le scappatele che nei giorni scorsi ha pubblicato il suo report annuale 2022 e ha annunciato di aver raggiunto il traguardo degli 80 milioni di “utenti attivi” nel mondo. Il record in Europa, davvero poco confortante, spetterebbe all’Italia con oltre 750mila iscritti e un incremento nel 2022 del 55 per cento, di cui il 65 per cento donne. Quelli di Ashley Madison gongolano: «Si tratta della prova evidente che la non-monogamia si stia trasformando in un desiderio sempre più condiviso».
Sintesi sociologica che si può comprendere, ma certo non condividere, solo alla luce del fatto che per la società in questione al primo posto non c’è l’etica coniugale ma un profitto senza etica per cui più tradimenti non significano sofferenze, problemi, disagi, fallimenti, costi per le famiglie e per la società, ma soltanto maggiori guadagni. E, in questa prospettiva vanno anche letti i dati riportati sopra. In una logica di business, annunciare aumenti record diventa promozione dei propri affari.
D’altra parte che separazioni e divorzi siano in aumento lo certifica anche l’Istat nel report diffuso martedì 6 marzo 2023. Nel 2021, le separazioni sono state complessivamente 97.913 (+22,5% rispetto all’anno precedente), tornando esattamente ai livelli pre-pandemici. Nello stesso anno i divorzi sono stati 83.192, il 24,8% in più rispetto al 2020. Ora, visto che ci si separa e si divorzia in due, significa che nel 2021 oltre 180 mila persone sono state costrette a ufficializzare la fine della loro esperienza coniugale. Non esistono statistiche attendibili sulle ragioni che spingono una coppia a dirsi addio, ma gli avvocati matrimonialisti che maneggiano la questione con altissima frequenza – e a loro volta ne traggono fonte di guadagni cospicui – ritengono che almeno la metà delle separazioni tragga origine, oltre che da una gamma amplissima di incomprensioni di varia natura, anche dalla presenza di un’altra/o nel rapporto di coppia, cioè da un tradimento. Anzi, quasi sempre le incomprensioni superano il limite della conflittualità fisiologica, quando l’equilibrio della reciprocità si spezza per la presenza di una terza persona che alimenta e sollecita, anche implicitamente, le tensioni nella coppia. Ma questa “terza” – o “terzo” – non arriva per caso ma acquista rilevanza giorno dopo giorno, fino a diventare tanto ingombrante da pretendere attenzioni e visibilità prioritarie, perché lui o lei decidono a un certo punto di aprire una breccia nella loro promessa di fedeltà.
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