Le immagini più inquietanti non sono quelle della bambola di genere fluido, che come un puzzle può assumere, cambiando vestiti e parrucche, sembianze femminili o maschili in base alle cangianti preferenze del bambino o della bambina che la sceglie come passatempo …
Leggi tutto l’articolo di Luciano Moia pubblicato da Avvenire giovedì 26 settembre 2019.