Nota riassuntiva della prima giornata del Forum Amoris Laetitia
Si è aperto oggi, con la prima giornata di lavori, il Forum “A che punto siamo con Amoris Laetitia? Strategie per l’applicazione pastorale dell’Esortazione di Papa Francesco” che intende avviare una riflessione sul presente e sul futuro della pastorale familiare, per renderla sempre più concreta e prossima alle famiglie.
Senz’altro il momento saliente della giornata è stato il videomessaggio che il Santo Padre ha voluto indirizzare ai partecipanti al Forum. Papa Francesco ha insistito sulla necessità di coinvolgere di più i fedeli laici e in particolare le coppie nella pastorale per costruire insieme il tessuto ecclesiale.
Prima del video del Papa, il cardinale Kevin Farrell, Prefetto del Dicastero ha aperto i lavori del Forum, ricordando alcune indicazioni che il Papa ha già dato in occasioni precedenti, in particolare quella di leggere Amoris Laetitia nel suo insieme, come un tutto, e in maniera trasversale, dal primo all’ultimo capitolo, senza lasciarsi prendere dal “si può-non si può”. Inoltre, il Prefetto ha ricordato che il Santo Padre, “fin dall’inizio del suo pontificato, non si stanca di spronare la Chiesa ad un generale rinnovamento della pastorale, che tenga conto di alcune note fondamentali: il carattere missionario; il maggiore coinvolgimento dei laici; lo stile sinodale; il carattere popolare e non elitario; la logica dell’accoglienza e dell’accompagnamento di ogni singola persona.”
Nello specifico del Forum, il Cardinale ha augurato ai partecipanti che questi giorni di lavoro possano essere “un segno concreto del nostro impegno, come Chiesa, per porre al centro la famiglia e mettersi al suo servizio, per lavorare per essa e con essa, per sperare nelle sue enormi potenzialità, nella certezza che «la Chiesa è un bene per la famiglia, la famiglia è un bene per la Chiesa» (AL 87).”
Il Segretario del Dicastero, P. Alexandre Awi Mello, ha innanzitutto presentato un’analisi dettagliata della divulgazione dell’esortazione apostolica in tutto il mondo. Partendo della domanda del titolo del Forum, “A che punto siamo con Amoris Laetitia?”, e grazie alle informazioni raccolte in questi 5 anni, e a un confronto permanente con le Conferenze episcopali, ha parlato dell’accoglienza iniziale di Amoris Laetitia nel mondo e del suo impatto sulla pastorale familiare. In secondo luogo, il Segretario ha evidenziato come in alcuni paesi si sia fatta una revisione della pastorale familiare proprio alla luce di Amoris Laetitia, per esempio negli Stati Uniti, in Bolivia, in Nigeria, in Italia e in Costa Rica; in altri paesi, invece, si è cominciato un lavoro trasversale con altri uffici pastorali come quelli della gioventù, della pastorale vocazionale o delle catechesi. In terzo luogo, ha messo in risalto alcune nuove iniziative sorte grazie all’esortazione apostolica e il rinnovamento della pastorale da essa generato. Non ha mancato di riferire le molteplici difficoltà che comunque vi sono state nel mettere in pratica Amoris Laetitia. Infine, l’analisi si è conclusa con il feedback ricevuto da alcuni paesi sulle necessità che si avvertono nell’applicare meglio l’esortazione e sulle difficoltà nate in questo recente periodo di pandemia.
Dopo un giro di domande e risposte dei partecipanti e una breve pausa, i lavori sono entrati nel vivo con la prima delle sei sessioni che costituiscono le linee programmatiche del Forum. La dott.ssa Gabriella Gambino, sottosegretario per la Famiglia e la Vita del Dicastero, si è soffermata sul tema “Il catecumenato al matrimonio”. Questo è, infatti, uno dei punti che papa Francesco ha più volte indicato alle Chiese locali come necessario, insistendo sulla opportunità di un itinerario ampio, ispirato al catecumenato battesimale, che permetta ai fidanzati di vivere più consapevolmente il sacramento del matrimonio.
La proposta del Dicastero sulla scia di quanto auspicato dal Santo Padre parte da una fase pre-catecumenale, che coincide in pratica con il lungo tempo della “preparazione remota” al matrimonio, che ha inizio fin dall’infanzia e prosegue nella giovinezza. La fase propriamente catecumenale è costituita da tre tappe distinte: la preparazione prossima, la preparazione immediata e l’accompagnamento dei primi anni di vita matrimoniale. Nucleo di tutto l’itinerario dovrebbero essere la riscoperta della fede, la conversione e il discernimento personale e di coppia.
La dott.ssa Gambino ha sottolineato più volte l’importanza della formazione di “coloro che accompagnano – coppie di sposi, presbiteri e, in generale, operatori pastorali – affinché siano in possesso di una formazione e di uno stile di accompagnamento adatti al percorso catecumenale. Non si tratta tanto di trasmettere nozioni o far acquisire competenze, quanto piuttosto di guidare, aiutare ed essere vicini alle coppie lungo un cammino da percorrere insieme.
Ultimo intervento della prima giornata è stata la testimonianza dalla Spagna. Francisco Albalá e Toñi Caro hanno presentato il progetto “Juntos en camino +Q2”, nato dopo la pubblicazione di Amoris Laetitia, che prevede un percorso di preparazione al matrimonio abbastanza lungo nel tempo (due anni), con un accompagnamento dei fidanzati profondo, in cui essi stessi si rendano i protagonisti del processo. Questo progetto si riassume nel acronimo ADI: Accompagnamento e Accoglienza; Discernimento e Divertimento; Integrazione e Innovazione.
La prima giornata si è, quindi, chiusa con un dialogo conclusivo con i partecipanti nel corso del quale si è evidenziata la bellezza di questo appuntamento internazionale che, pur in modalità online, offre una possibilità concreta di incontrarsi e di confrontarsi insieme sull’esortazione apostolica in maniera franca e libera. Dalla chat dei partecipanti è emersa la necessità di creare uno spazio per un dialogo tra gli operatori di pastorale familiare. I partecipanti hanno espresso il desiderio di scambio – per ispirarsi reciprocamente – delle numerose buone pratiche già in atto e in programma, per l’implementazione pastorale di Amoris Laetitia in questo anno dedicato alla Famiglia.