L’Unhcr, l’Agenzia Onu per i rifugiati, insieme a Caritas Italiana e Consorzio Communitas presentano oggi il rapporto “Family First: In Italia insieme alla tua famiglia”, frutto di una ricerca sul ricongiungimento familiare dei rifugiati in Italia. “Il ricongiungimento è spesso l’unico modo per garantire il rispetto del diritto all’unità familiare delle persone costrette a fuggire da persecuzioni e guerra, le quali troppo spesso sono costrette a fare la difficile scelta di lasciare la propria famiglia per cercare protezione in un altro Paese, senza sapere se i propri cari sono al sicuro – si legge in una nota di Caritas Italiana -. La separazione forzata dei membri della famiglia può avere conseguenze devastanti sul benessere delle persone e sulla loro capacità di ricostruire la propria vita”. Nella Dichiarazione di New York sui rifugiati e i migranti del 2016, “gli Stati si sono impegnati ad ampliare le possibilità di protezione e tutela per i rifugiati, incluso il riconoscimento del ricongiungimento familiare come mezzo per facilitare una migrazione sicura e regolare”.

È in quest’ottica che Unhcr, Caritas Italiana e Consorzio Communitas hanno lanciato il progetto “Family First”, volto a “migliorare e facilitare le procedure e i meccanismi di ricongiungimento familiare in Italia per i beneficiari di protezione internazionale” e che nella sua fase iniziale ha prodotto la ricerca presentata a Roma in questi giorni.

In Italia, spiega la Caritas, “la normativa prevede diverse misure favorevoli che dovrebbero accelerare il ricongiungimento familiare dei rifugiati; tuttavia nella prassi, mancanza di informazione, lunghi tempi di attesa e numerosi ostacoli burocratici, rischiano di compromettere questo diritto”. Per questo motivo, “il report contiene alcune raccomandazioni alle autorità italiane per poter rendere realmente efficiente la procedura e far sì che il ricongiungimento possa costituire un’alternativa sicura e credibile ai viaggi organizzati dai trafficanti”. Verrà inoltre lanciata “la campagna informativa rivolta a rifugiati ed operatori che attraverso materiali multimediali mira a fornire informazioni corrette sulla procedura di ricongiungimento familiare”.

Fonte: AgenSIR