Sondato un campione di oltre 700 famiglie residenti in Italia, con e senza figli. Fiduciosi nei legami, ma chiuse in se stesse. Insomma, resistano con molta fatica.

Sempre fiduciose nel ruolo affettivo della convivenza familiare. Un po’ chiuse in se stesse e tendenzialmente disimpegnate, però. Forse perché preoccupate per un futuro economicamente incerto, soprattutto al Sud e per i nuclei monoreddito, che non permette di avere più figli. Resistono, insomma, ma faticano molto le famiglie italiane. E accusano i colpi di una crisi di valori, di welfare, di stabilità occupazionale. È il ritratto che emerge – con differenze tra nuclei giovani e maturi – dall’indagine La famiglia italiana. Un racconto attraverso i dati, elaborata dall’Iref (Istituto di ricerche educative e formative) per le Acli, presentata a Roma in questi giorni.

All’incontro hanno partecipato, tra gli altri, il presidente delle Acli Roberto Rossini, la ministra della Famiglia Elena Bonetti e il presidente del Forum delle Associazioni Familiari Gianluigi De Palo. A illustrare lo studio sarà la ricercatrice dell’Iref, Federica Volpi.

La ricerca ha sondato un campione di oltre 700 famiglie residenti in Italia, non unipersonali, con e senza figli, anche con membri stranieri. Più della metà vive in piccoli e medi centri. Hanno uno, due o nessun figlio, il 78% vive in casa di proprietà, ha reddito medio-basso tra 1.000 e 1.500 euro. E 4 su 10 hanno avuto difficoltà ad acquistare beni di prima necessità.

Com’è il clima in famiglia?

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