di Flavia Sacilotto
Ad ogni scuola il suo corso, perché crescendo ci si misura con sentimenti diversi: nell’ultimo anno della primaria si indaga l’amore e il rispetto per la vita e per le persone; nella secondaria di primo grado si approfondisce la sessualità, perché si avvicina l’età delle prime cotte
E’ molto ampio, con un’apertura a tutto campo alla conoscenza di sé e alla gestione delle relazioni interpersonali, il ventaglio degli interventi nelle scuole dei vari ordini, dalla primaria alla secondaria di secondo grado, da parte degli operatori del Consultorio Noncello.
Ne parliamo con la direttrice, dott.ssa Elisa Burigana, che ci delinea l’importanza di alcune tematiche riconducibili all’educazione all’affettività.
Nell’ultimo anno della scuola primaria, quale sostegno al programma curricolare, si inserisce l’aspetto delicato e coinvolgente dell’amore e del rispetto per la vita e per le persone dell’entourage quotidiano a partire dalla conoscenza e dall’ascolto di sé e dalla cura del proprio corpo per dilatarsi all’ampiezza delle relazioni con i genitori e con gli amici.
Nella fascia della scuola secondaria di primo grado, senza la presenza degli insegnanti, si approfondiscono con i ragazzi i temi molto sentiti dell’esplorazione del mondo della sessualità del quale conoscono spesso alcuni aspetti deteriori proposti dai media, mentre non hanno alcuna consapevolezza in merito ai propri sentimenti ed emozioni, a partire dalle prime cotte.
Spesso i ragazzini sono incapaci di riconoscere e contenere le emozioni profonde che in molti casi restano sedimentate fino alle superiori e oltre. E’ importante guidarli a comprendere stati d’animo spesso esplosivi e intensi, come pure a prendere coscienza del valore della sessualità non solo dal punto di vista biologico, ma anche quale scoperta della verità e della grandezza di un dono dalla multiforme ricchezza tutta da scoprire e da apprezzare. Certi termini provocatori possono essere accolti e tradotti per la scoperta della bellezza globale della persona.
Anche il linguaggio specifico, spesso tendente alla scurrilità nel linguaggio comune, può assumere tonalità delicate e appropriate che riescono a mettere in risalto un grande dono da scoprire. Così cade a poco a poco l’imbarazzo, mentre i nostri preadolescenti possono essere guidati a comprendere i danni provocati dalle falsità volgari della pornografia. Genitori e insegnanti devono restituire dignità e valore a questo aspetto molto complesso e delicato della persona e soprattutto mettere in guardia i giovanissimi dai pericolosi adescamenti on line. Spesso i genitori sono purtroppo inadeguati ad affrontare queste subdole minacce veicolate dalla tecnologia.
Da anni non è più richiesto dalle secondarie di secondo grado questo tipo di interventi.
La Fondazione BCC, sensibile a questi temi, sostiene sportelli di ascolto per questi studenti. Nelle aule si propone un corso sulla resilienza che consente di inserire anche il tema dell’amore nella coppia: è importantissimo parlarne, dato che a questa età i giovani sono pienamente coinvolti.
I colloqui individuali sono ulteriori opportunità che danno modo ai ragazzi di esporre i problemi personali e le domande relative a questo tema centrale nel loro vissuto e alla moltitudine di sfaccettature ad esso collegate. E’ una tematica fondamentale a questa età, di cui i genitori non parlano ai figli, pensando che tutto ciò che riguarda questo argomento sia già risolto. Ma ci sono anche genitori e insegnanti che chiedono di accedere allo sportello, probabilmente nell’ottica di conseguire competenze adeguate per eventuali domande dei figli o allievi. La legge impone che gli studenti abbiano l’autorizzazione dei genitori per accedere al citato sportello, pertanto per alcuni di loro questa norma rappresenta un ostacolo a chiedere liberamente ascolto e aiuto.
Fonte: Il Popolo, settimane della diocesi di Concordia-Pordenone