di Svitlana Dukhovych

Diverse le testimonianze delle mamme durante l’incontro online: “Ucraina in blu 2022: cronache di guerra dalle famiglie con i figli autistici”, organizzato in occasione della Giornata mondiale per la consapevolezza sull’autismo

Noi tutti avevamo dei programmi… Speravamo che dopo la pandemia saremmo tornati alla normalità e che il 2 aprile, per la prima volta in due anni, avremmo potuto mettere qualcosa di blu e finalmente incontrarci in presenza per parlare dell’autismo. La guerra ha rovinato non soltanto i nostri piani ma anche le nostre case, scuole e gli ospedali”. Con queste parole l’associazione: “La voce delle persone speciali” ha introdotto l’incontro online intitolato “Ucraina in blu 2022: cronache di guerra dalle famiglie con i figli autistici”, che ha organizzato sabato mattina in occasione della Giornata mondiale per la consapevolezza sull’autismo. All’incontro hanno partecipato oltre 50 persone, la maggior parte delle quali mamme che hanno figli con autismo; tante di loro hanno fondato associazioni, scuole, centri per aiutare altre famiglie.

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Per alcuni bambini autistici è molto difficile riprendersi dalla paura che provocano le esplosioni. Altri invece, come racconta una delle mamme, non percepiscono il pericolo ed è molto difficile convincerli a mettersi al riparo quando suonano le sirene. A Leopoli arrivano molte persone dall’est dell’Ucraina, dove le città sono distrutte dai bombardamenti. Tanti partono per l’estero però tanti rimangono. Anna, che dirige il Centro dello sviluppo e della socializzazione “Start”, ha raccontato che dall’inizio della guerra il loro centro è diventato il punto di transito per le famiglie con i figli autistici. Anna che è nata nel sud dell’Ucraina ha condiviso con amarezza i suoi ricordi di Mariupol e di altre città che una volta erano belle e verdi e adesso sono completamente distrutte. “Quando finisce la guerra?”, – chiede un paio di volte al giorno il figlio autistico di Anna e senza aspettare la risposta subito aggiunge: “Nessuno lo sa”. C’erano anche altre storie: le mamme raccontavano quanto sia difficile per i loro figli che hanno disturbi dello spettro autistico rimanere a lungo a casa, quanto sia pericoloso uscire in strada per fare due passi e tante altre difficolta. “Di fronte a tante ferite, soprattutto dei più vulnerabili, non sprechiamo l’opportunità di sostenerci a vicenda”, – diceva Papa Francesco durante l’udienza ai membri della “Fondazione italiana autismo” venerdì, 1 aprile. A queste parole si può aggiungere la frase “Non ci sono i figli degli altri”, detta da una delle mamme a conclusione dell’incontro. Queste mamme creano le reti a si aiutano a vicenda e vogliono anche che la comunità internazionale sappia che “tutte le famiglie ucraine vivono gravi difficoltà, pero quelle con i figli disabili ancora di più”.

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