di Mariolina Ceriotti Migliarese

La giapponese Marie Kondo, “profetessa” della dieta del riordino, dopo la nascita del terzo figlio ha messo da parte il suo rigore

La giapponese Marie Kondo, autrice del best seller “Il magico potere del riordino”, dopo la nascita del terzo figlio confida di avere cambiato prospettiva: la sua casa si è fatta disordinata e le sue priorità sono cambiate. Al di là delle diverse reazioni dei suoi fan, la prima domanda che dovremmo farci mi sembra questa: perché i suoi libri hanno avuto un successo così ampio nel mondo occidentale?

Credo che Marie abbia intercettato un malessere molto diffuso: la sensazione di essere soffocati e assediati dalle cose, sommersi da un eccesso di oggetti e sopraffatti dal “troppo” che siamo indotti compulsivamente a desiderare, ad acquistare, a conservare. L’immagine di spazi più vuoti e di armadi più ordinati ci ha affascinato perché ci ha dato una sensazione di leggerezza; ci è sembrato di poter riprendere il controllo di qualcosa che ci stava sfuggendo di mano.

La ricetta di Marie ci ha fatto lo stesso effetto di quando, dopo un lungo periodo di abbuffate, veniamo a conoscenza di una dieta miracolosa: ci entusiasmiamo e ci mettiamo d’impegno, sperando di poter finalmente uscire dal senso di pesantezza che ci si è incollato addosso e che ci fa stare male.

Ma come tutti sappiamo, vivere perennemente a dieta non solo è impossibile, ma è anche triste: si finisce per non pensare ad altro che al cibo, costretti come si è a controllarlo e a viverlo come un insidioso nemico. Per questo, la dieta ha senso solo se è un passaggio per imparare ad alimentarsi bene, a godere del cibo in modo equilibrato senza diventarne schiavi, e a riscoprirlo come occasione di piacere e di festa: un modo per stare insieme e condividere momenti buoni con gli altri.

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