di Stefania Careddu

Le reazioni dei giovani all’uccisione di Giulia Cecchettin: no a relazioni distorte e superficiali, dagli adulti l’impegno a essere esempio credibile

Sanno bene che relazione fa rima con rispetto, libertà e condivisione, ma sono anche consapevoli di essere immersi in una cultura del “tutto e subito”, caratterizzata da superficialità ed egoismo. Per questo i ragazzi chiedono – e il loro è quasi un grido di aiuto – agli adulti e, in particolare, alla comunità ecclesiale che sui temi dell’educazione all’affettività e alla sessualità ci sia un dialogo aperto, coraggioso, libero e senza tabù. Che accompagni, apra orizzonti di senso, offra testimonianze credibili, faccia assaporare la bellezza di legami maturi e sani. Soprattutto in una società ipersessualizzata, dove spesso i rapporti diventano tossici e la violenza sembra prendere il sopravvento. La tragica morte di Giulia Cecchettin – che ha toccato i cuori dei giovani, con il suo carico di dolore, tristezza e domande – non ha fatto che confermare questa convinzione.

«Ci troviamo ad abitare emozioni sconosciute, che a volte temiamo o che non sappiamo controllare: c’è bisogno di dargli un nome e di capire come viverle» […]

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