L’Anno Santo che abbiamo avviato alcune settimane fa ci invita a farci Pellegrini di Speranza. Ancora di più il tratto di strada che ci porta alla Pasqua ci stimola a muovere i passi verso Colui che è la nostra speranza.
Papa Francesco al n° 20 della Bolla di indizione del Giubileo, “Spes non confundit” così ci ricorda:
Gesù morto e risorto è il cuore della nostra fede. San Paolo, nell’enunciare in poche parole, utilizzando solo quattro verbi, tale contenuto, ci trasmette il “nucleo” della nostra speranza: «A voi […] ho trasmesso, anzitutto, quello che anch’io ho ricevuto, cioè che Cristo morì per i nostri peccati secondo le Scritture e che fu sepolto e che è risorto il terzo giorno secondo le Scritture e che apparve a Cefa e quindi ai Dodici» (1Cor 15,3-5). Cristo morì, fu sepolto, è risorto, apparve. Per noi è passato attraverso il dramma della morte. L’amore del Padre lo ha risuscitato nella forza dello Spirito, facendo della sua umanità la primizia dell’eternità per la nostra salvezza. La speranza cristiana consiste proprio in questo: davanti alla morte, dove tutto sembra finire, si riceve la certezza che, grazie a Cristo, alla sua grazia che ci è stata comunicata nel Battesimo, «la vita non è tolta, ma trasformata», per sempre. Nel Battesimo, infatti, sepolti insieme con Cristo, riceviamo in Lui risorto il dono di una vita nuova, che abbatte il muro della morte, facendo di essa un passaggio verso l’eternità.
Che la Quaresima e il Tempo Pasquale siano per tutti occasione in cui riscoprire e far riscoprire ai fratelli e sorelle che incontriamo, Gesù, il Crocifisso Risorto come speranza che non delude nelle sfide che il vivere quotidiano ci mette di fronte.
Buon cammino quaresimale e buona Pasqua di Risurrezione.
Buon cammino sotto lo sguardo del Crocifisso Risorto.
Don Enrico Facca (Delegato episcopale per l’evangelizzazione)