“I bambini hanno bisogno di un padre e di una madre. Oggi, purtroppo, questo fatto non è più scontato. Senza una famiglia completa i bimbi non potranno crescere nella salute del corpo e del cuore. Senza una famiglia, senza amore paterno e materno è impossibile educare”.
Lo ha detto il card. Gualtiero Bassetti, arcivescovo di Perugia-Città della Pieve e presidente della Cei, nell’omelia della messa che ha celebrato, in occasione della festa diocesana delle famiglie, nel complesso parrocchiale della Santa Famiglia di Nazareth di San Sisto con numerosi fedeli e giovani.
“La famiglia richiede un cuore che genera, un amore che accetta le sfide dei figli. Oggi è difficile educare i figli – ha osservato il porporato –, perché la famiglia, anche se cristiana, si trova a essere una delle poche agenzie educative che trasmette ancora principi e valori che sono secondo il Vangelo. Purtroppo la famiglia in questa opera educativa non è aiutata quasi da nessuno”.
Soffermandosi sulla solitudine della famiglia dal punto di vista educativo, il cardinale ha ribadito che “oggi la famiglia è sola, ma non si deve vergognare di andare controcorrente”. “E, voi ragazzi – ha detto loro –, non vergognatevi se i genitori dei vostri compagni di scuola si comportano in maniera diversa, che è tutto fuorché educare. Educare vuol dire insegnare il bene, dare dei principi buoni, insegnare l’amore verso il prossimo, insegnare il rispetto”.
Rivolgendosi ai genitori, poi, l’arcivescovo li ha invitati a “imitare l’obbedienza di Maria e di Giuseppe alla parola dell’Angelo”. “Per essere padri e madri secondo il Vangelo dovete avere la loro stessa preoccupazione di seguire Gesù, di non perderlo, di cercarlo sempre”.
Infine, l’attenzione rivolta all’amore della famiglia, che “non si chiude, ma si dona e si espande”. “Osservando qualche bambino debole impareremo ad amare tutti i bambini; non tenete lontano nessuno in famiglia, anche le persone più anziane e più fragili, perché se si escludono dal nostro cuore è come se si escludessero tutti, in primis Gesù”.