In Francia l’hanno definita la “cattocompatibile”. Lei, Thérèse Hargot sorride: «Sì, è vero. A volte le idee che difendo sono vicine alla dottrina cattolica e anche un po’ polemiche ma finora non ho ricevuto particolari opposizioni o censure».

Ma cosa dice di tanto scandaloso questa giovane sessuologa belga di 32 anni, terapeuta e insegnante, laica, che ha tre figli, una laurea in filosofia e un master in Scienze sociali alla Sorbona? Che la liberazione sessuale conquistata negli anni Sessanta non ha liberato nessuno ma, al contrario, ha deresponsabilizzato gli uomini e isolato le donne a vedersela da sole con la maternità. Che i metodi naturali sono il modo migliore per vivere responsabilmente la propria sessualità. Che i divieti servono eccome per crescere liberi e il “vietato vietare” si è rivelato solo una trappola. Che siamo passati dal “non bisogna avere relazioni sessuali prima del matrimonio” al “bisogna avere relazioni sessuali il prima possibile” di cui sono schiavi i giovani di oggi dei quali ha raccolto innumerevoli testimonianze. Che nelle scuole, lei che ci insegna e si confronta tutti i giorni con i ragazzi, più che corsi di educazione sessuale servirebbero corsi di filosofia. Insomma, tutta la summa del politicamente scorretto.

Qui puoi ascoltare l’intervista all’autrice

Autore: Thérèse Hargot
Titolo: Una gioventù sessualmente liberata (o quasi)
Traduttore: Giovanni Marcotullio
Editore: Sonzogno
Anno edizione: 2017
In commercio dal: 2 febbraio 2017
Pagine: 176 p., Brossura
EAN: 9788845426339