L’esecutivo di sinistra in Spagna ha dichiarato guerra alla Gpa: ora centinaia di firme chiedono a Zingaretti, Di Maio, Renzi e agli altri leader dei partiti di governo di aderire al bando universale

«Gentile segretario Nicola Zingaretti… »; non è propriamente una lettera di cortesia, quella che 120 donne, una decina di uomini e una lunga serie di associazioni femminili e femministe rivolgono al leader del Pd. È una richiesta formale di chiarimento, sotto forma di una petizione sulla piattaforma change.org (sottoscrivibile da chiunque lo desideri): la sinistra italiana è o non è contraria all’utero in affitto?
Una domanda che si fa pressante dopo che nei giorni scorsi il nuovo esecutivo di coalizione di Madrid – i socialisti di Pedro Sanchez e la sinistra radicale di Pablo Iglesias – hanno inserito nel programma di governo il contrasto alle agenzie per la maternità surrogata, che aggirando i divieti nazionali procacciano clienti per le consociate all’estero.

Dunque, si chiedono le donne e gli uomini che hanno sottoscritto la petizione, se la sinistra spagnola ha affermato questa posizione netta, come molta parte della sinistra europea, dal Nord scandinavo alla Francia, cosa aspetta quella nostrana a dire una parola chiara e definitiva? La maternità surrogata è o non è contraria alla dignità delle donne, come peraltro affermato dalla Corte Costituzionale alla fine del 2017? È o non è lesiva dei diritti dei bambini, ridotti a “prodotto” e merce di scambio?

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Sullo stesso tema anche l’articolo di Francesco Ognibene, sempre pubblicato da Avvenire, «Lo stop all’utero in affitto esame di maturità politica»

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