Stai progettando il tuo matrimonio? Siete impegnatissimi tra lavoro, preparativi, parenti e amici e tutto intorno a voi sembra essere impazzito e richiedervi attenzione? Questa frenesia pre-nozze è piuttosto comune. Non lasciarsi sopraffare da essa e soprattutto non perdere di vista l’essenziale di quel giorno, è una sfida tutta da vivere. Ed è già un allenamento per gli anni a venire.
Punto uno: accettare che per alcuni c’è bisogno di un po’ di follia e di immaturità, soprattutto se giovani, per creare un legame che voglia essere duraturo nel tempo e una famiglia. Per altri c’è bisogno di calcoli matematici e sicurezza. Sono stili personali che qualche volta si riesce a valicare mentre altre si rimane sui propri punti. Certo è che occorrerebbe arrivare al momento del «sì» opportunamente preparati su quelli che sono i punti forza della relazione ed i suoi punti deboli e qualche pista per starci dentro.
Punto due: attraversiamo nella vita diverse fasi, e la tendenza è quella di una crescita personale (cognitiva, affettiva ed emotiva) sempre maggiore, con sé stesso e con l’altro. Se osserviamo la persona nel suo attimo presente, possiamo immaginare che alcune modalità di pensiero, di comportamento e di sentire possono trovarsi in armonia o in conflitto tra di loro. Una paziente che nell’interazione con il partner utilizzava prevalentemente lo stato dell’Io bambino, in seguito ad un lavoro personale e di coppia, subito dopo le nozze disse: «Sono contenta di essermi sposata nella fase del mio Io adulto». Con questo voleva intendere che non erano presenti in lei movenze (manie di controllo, insicurezze) né retaggi (rabbie, influenze, decisioni anacronistiche sulla sua vita) che la spingevano a quel passo, ma che il passo del matrimonio era compiuto in piena e consapevole liberta di intenti. Si riteneva di fatti matura per accettare tutto quello che dalla relazione sarebbe scaturito. E riconosceva quanto dannose erano state le fantasie che in precedenza avevano guidato la relazione.
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