di Antonietta Nembri

Realizzata da Radiomamma e Fondazione Joy con l’aiuto di Ledha vuole essere uno strumento agile per districarsi tra sigle da conoscere, normative di riferimento e iter da seguire. Scaricabile gratuitamente online il volume si rivolge ai tanti genitori che ogni anno sono alle prese con un problema che, dagli ultimi dati Miur disponibili, interessa il 4,9% degli studenti

«Avevo in mente questa guida da quando i miei figli, alle elementari, hanno avuto la diagnosi di Dsa. Oggi sono in prima e terza liceo, e non è passato un giorno in cui non mi sia arrabbiata per il tempo e le energie (risorse preziosissime quando hai un bambino con disabilità o bisogni speciali) sprecate a cercare informazioni sul fronte scuola e fragilità» con queste parole Carlotta Jesi ha annunciato su Facebook la realizzazione della “Guida alla Fragilità scolastica” realizzata da Radiomamma – portale di eventi, informazioni e servizi per genitori di Milano di cui Jesi è fondatrice – e da Fondazione Joy con l’aiuto della Ledha.

Nella guida si trovano organizzate le informazioni sulla fragilità scolastica che possono essere utili ai genitori per capire come orientarsi e come agire.

Nella Guida alla fragilità scolastica (scaricabile gratuitamente da Radiomamma.it.) i genitori possono trovare le informazioni che servono per affrontare il viaggio scolastico (dal nido alle superiori) con i propri figli: con disabilità e con bisogni educativi speciali.
Tre le sezioni:

  • Per orientarti: le sigle da conoscere; i referenti sulla fragilità nella scuola; i sostegni economici e gli sgravi fiscali
  • Per inserire tuo figlio a scuola: l’iter da seguire per la certificazione di disabilità; l’iscrizione a scuola; le scuole speciali; l’istruzione domiciliare e la scuola in ospedale
  • Per approfondire: i gruppi di supporto tra genitori; i siti di informazioni utili; le leggi di riferimento sulla fragilità scolastica

Ogni argomento è organizzato in due parti: cosa devi sapere e cosa devi fare. E ci sono i consigli degli esperti e dei genitori che ci sono già passati.

Fonte: Vita