Sostenere l’infertilità di coppia è custodire la vita!

Venerdì 21 maggio 2021 alle ore 20:45 si è svolto un incontro online sulla Medicina Riparativa Riproduttiva come approccio totalmente umano al tema dell’infertilità, con la partecipazione della Dott.ssa Raffaella Pingitore di Lugano, specialista in Ginecologia e Ostetricia, esperta in MRR. Ha introdotto il dott. Paolo Bordin, specialista in Medicina Interna e Cardiologia, master in Fertilità e sessualità coniugale, Udine.

La Medicina Riparativa Riproduttiva

Fattori demografici e culturali hanno determinato un aumento dell’infertilità nel mondo occidentale, che interessa il 15% delle coppie. Le scienze biomediche  hanno  sviluppato negli ultimi 50 anni una serie di tecniche di procreazione medicalmente assistita (PMA) che mirano principalmente  a stimolare l’ovulazione e quindi realizzare la fecondazione mediante  inseminazione intrauterina o extracorporea  (FIVET, ICSI) con successivo impianto dell’embrione in utero.

Il momento della ricerca e trattamento delle cause dell’infertilità ha progressivamente avuto meno spazio, per cercare di arrivare il prima possibile ad un concepimento. Le tecniche di PMA si associano a gravidanze gemellari e prematurità, talora risultano destabilizzanti e non tutte le coppie le sentono adeguate a loro.

A partire dagli anni ‘80 si è sviluppato un altro filone di lavoro denominato Medicina Riparativa Riproduttiva (MRR). Questa rappresenta un approccio medico-chirurgico, che punta a migliorare la salute generale e ginecologica, e a ripristinare le condizioni riproduttive ottimali. La MRR parte dal  principio che l’infertilità non è una diagnosi, ma l’espressione di una o più situazioni patologiche all’origine, che se diagnosticate e trattate consentono spesso il ripristino della normale funzione riproduttiva, e quindi la possibilità di ottenere una gravidanza a seguito di un normale rapporto.

Un componente chiave della MRR è rappresentato dalla conoscenza dei ritmi di fertilità, che guiderà le analisi e trattamenti eseguiti in momenti personalizzati sulle caratteristiche della singola donna. Innanzitutto la donna imparerà ad osservare quotidianamente dei segni e sintomi di fertilità (muco cervicale, temperatura corporea basale) e a registrarli su una scheda secondo un metodo codificato (sintotermico, Billings oppure Craighton): Le informazioni ottenute serviranno a guidare il percorso diagnostico e monitorare gli effetti del trattamento.

L’infertilità è un insieme di disturbi complessi, con le caratteristiche di una condizione cronica: insorgenza graduale, un lungo periodo di latenza tra l’inizio della patologia ed i suoi effetti, e la persistenza dei sintomi per un lungo periodo, con numerosi fattori che contribuiscono. La MRR applica un approccio globale, che identifica e mira a correggere numerose anomalie fisiologiche o anatomiche (ad esempio sindrome dell’ovaio policistico, endometriosi) attraverso  terapie farmacologiche, interventi di microchirurgia in laparoscopia.

La coppia è incoraggiata a essere parte attiva, in partnership con il medico, piuttosto che un destinatario passivo di un trattamento, come spesso accade negli approcci convenzionali. 

L’efficacia della MRR è analoga alle altre tecniche di PMA ma meno costosa e invasiva, non gravata dai problemi relativi alla gemellarità e prematurità. Per tali motivi la MRR risulta più apprezzata di altre tecniche,  più rispettosa della dignità della donna e della relazione di coppia.