Il Centro di Solidarietà Alimentare (CSA) di Cesena-Azzano Decimo è stato avviato, dopo un lungo lavoro di intesa con le opere caritative, nell’ottobre del 2014.
E’ un magazzino che raccoglie e smista prodotti alimentari per persone e famiglie in stato di bisogno residenti nei comuni dell’Ambito Sud. Come ci spiega l’assessore Roberto Innocente, si intendeva ottimizzare il lavoro di prelievo dei prodotti dal Banco Alimentare per alleggerire il compito dei volontari delle varie associazioni e per consentire loro di dedicarsi maggiormente all’ascolto dei bisogni.
Il Centro è gestito da alcuni volontari della San Vincenzo e della San Pietro Apostolo-Avan: coordinati dal volontario Kenny Paz, con i generi alimentari confluiti da varie provenienze preparano le borse di solidarietà, poi recapitate con un mezzo della San Pietro alle varie opere caritative per la distribuzione.
Il CSA eroga mensilmente generi alimentari per circa mille persone. Per avere un’idea dell’attività del Centro è significativo ricordare che lo scorso anno sono stati distribuiti oltre 400 quintali di alimenti.
L’approvvigionamento è consentito anche da raccolte e acquisti, entrambi parte di momenti di sensibilizzazione come “La settimana della solidarietà”, con un importante lavoro di coinvolgimento delle scuole, raccolte alimentari periodiche all’esterno dei supermercati locali e altre iniziative riconducibili alla creatività di persone generose e intraprendenti.
Come spiega Didier Regini, della Fondazione San Pietro, i mezzi per i trasporti dei generi alimentari sono offerti dalla Fondazione stessa anche per quanto riguarda il cibo fresco in scadenza, prelevato da parte di autisti volontari da sei supermercati di San Vito e trasportato alla Caritas di Fiume Veneto. Sono circa 3.500 Kg di prodotti freschi ogni mese, che poi l’associazione fiumana condivide con altri enti caritativi.
A Fiume Veneto, come ci spiega Imelda della Caritas, i prodotti freschi consentono di aiutare, a rotazione, una ventina di famiglie per tre volte alla settimana, per un totale di 60-70 nuclei complessivi; nei casi di maggiore necessità, alcuni possono essere convocati anche a ogni distribuzione.
Oggi si può affermare che nessuno soffre la fame, ma ci sono famiglie italiane spesso in grave difficoltà che non osano chiedere, pertanto è necessario studiare speciali strategie di recapito degli aiuti.
Anche le bollette scadute rappresentano un’emergenza per cui si attivano svariate “acrobazie” per dare una risposta alle situazioni più gravi.
Leggi l’articolo di Flavia Sacilotto sul sito del nostro settimanale diocesano, Il Popolo.