Nel discorso per l’inizio dell’anno giudiziario del Tribunale, Francesco chiede ai magistrati rotali di valutare con attenzione gli effetti potenzialmente “disastrosi” delle decisioni che investono il bene dei figli coinvolti dalla separazione dei genitori. Ai vescovi l’invito alla prossimità pastorale verso il “coniuge abbandonato” e la sua prole

La dichiarazione di nullità matrimoniale non è un freddo atto di sola “decisione giuridica”, perché tocca la vita di una comunità di persone, coniugi e figli, che si identifica con il “bene della famiglia”, anche quanto questa si è sgretolata. Come giudici del Tribunale della Rota Romana non potete quindi “restare inerti davanti agli effetti disastrosi che una decisione” sulla verità di un matrimonio può comportare, sul “bene dei figli, la loro pace o, al contrario, la perdita della gioia davanti alla separazione”.

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