Illustrazione di Alessandra Cimatoribus

La Giornata per la vita nasce nel 1978, per iniziativa della Conferenza Episcopale Italiana. Dedicando ogni anno la prima domenica di febbraio al tema della vita, la Chiesa italiana vuole innanzitutto educare all’accoglienza della vita. Una persona formata a riconoscerne il valore, facilmente diventa testimone nei discorsi e nelle scelte della sua importanza fondamentale. Per questo è importante formare le nuove generazioni ai valori della vita.

Gli adolescenti e i giovani, infatti, attraversano una fase del loro sviluppo molto importante: iniziano a formare le proprie convinzioni personali sulle quali sempre di più baseranno le loro scelte; vivono una straordinaria trasformazione psico-fisica che coinvolge la sfera sessuale. Tutto questo interessa direttamente il rapporto con la vita e il compito educativo del catechismo: si tratta di porre delle solide basi, per le scelte future (la casa costruita sulla roccia).

Sappiamo che l’ambiente culturale nel quale i ragazzi crescono tende a normalizzare l’aborto, a classificare le vite umane come più o meno degne di essere vissute (la “cultura dello scarto” di cui parla papa Francesco), a svincolare il comportamento sessuale da ogni responsabilità nei confronti dell’altro, che sia il partner o l’eventuale vita umana che potrebbe essere concepita. Questo, oltre ad essere sbagliato, non fa bene.

La Giornata per la vita è una grande occasione per dedicare un tempo formativo al valore della vita e compiere così un servizio importante per i ragazzi che il Signore ci affida.

Per questo la Commissione diocesana per la pastorale della famiglia e della vita e il Servizio per la catechesi ha realizzato un sussidio, indirizzato ai catechisti che accompagnano ragazzi dell’età delle medie e delle superiori. Nasce come una raccolta di materiali, con una possibile scaletta di incontro, così da agevolare il lavoro. Si tratta solo di suggerimenti che speriamo di migliorare di anno in anno, con il vostro aiuto. Pertanto, vi chiediamo di segnalarci (via e-mail agli uffici o contattandoci personalmente) attività che hanno avuto successo, altro materiale di cui siete a conoscenza, modalità di svolgimento degli incontri che possono essere condivise, possibili miglioramenti di questo strumento.

Scarica il sussidio